venerdì 21 novembre 2008

IL MIO PERCORSO DI AVVICINAMENTO ALLA MATEMATICA

30 ottobre 2008
Dopo un mese di lezioni in Università, penso sia arrivato il momento di fare il punto della situazione, riportando i passaggi più significativi del percorso fin qui intrapreso, dopo le prime considerazioni iniziali, scritte di slancio.
Lezione del 6 ottobre 2008
La creazione di un blog personale, del nostro spazio dove poter raccontare esperienze e pensieri mi è molto piaciuto. Questa sorta di diario di bordo mi accompagnerà nella preparazione dell’esame di “Matelsup 1”, ma anche in quello di “Didattica della Matematica”. Il blog mi ha permesso di fare un’analisi approfondita del mio rapporto con la temutissima matematica e devo ammettere che ho iniziato a rivedere l’opinione che avevo di questa materia. Scoprire quante cose si possono insegnare utilizzando metodi alternativi mi appassiona (e anche diverte). In questa lezione abbiamo anche creato il nostro albero genealogico, che è l’esempio più naturale per introdurre il concetto matematico di relazione che per i bambini risulta spesso essere un argomento difficoltoso da capire. Per ora ho redatto il documento avvalendomi del sito http://www.myheritage.com/, ma più avanti vorrei provare anche con il programma “Genopro”.
Lezione del 13 ottobre 2008
In questa lezione siamo partite con il cosiddetto laboratorio nel quale useremo dei materiali didattici strutturati che, per noi, saranno le palline di pasta di sale, ed inizieremo a lavorare in gruppo. Dopo aver “giocato” per realizzare 100 palline di pasta di sale, abbiamo analizzato la numerazione in base 3, costruendo dei “nonetti” (mai sentito prima questo termine). È proprio vero: la matematica può essere piacevole e può essere capita più facilmente avvalendosi di semplici esempi concreti con i quali la conoscenza viene costruita passo passo, partendo dall’uso di materiali da manipolare. La matematica diventa un gioco concreto, le nozioni astratte che si materializzano sui quaderni e di cui i bambini capiscono forse poco, possono essere riviste con applicazioni concrete e pratiche che facilitano l’apprendimento. Ho fatto un approfondimento sui blocchi logici. Le attività pratiche e quelle sperimentali vengono percepite dai bambini come un gioco, vengono svolte con entusiasmo e stimolano la loro attenzione riuscendo ad ottenere una partecipazione più attiva alle lezioni. L’insegnamento tradizionale tendeva ad appiattire la disciplina rendendola rigida e trasmettendo messaggi negativi basati solo sull’ascolto e l’esercizio ripetitivo. Superando questo tipo di didattica e partendo da un rinnovamento della stessa, si può pensare ad un nuovo modello di apprendimento non più ripetitivo, ma manipolativo. L’utilizzo quindi di materiali didattici strutturati non è finalizzato ad un uso passivo, ma devono essere intesi come strumenti concreti per abituare il bambino ad osservare, tentare, ipotizzare, scoprire. I concetti non vanno proposti nella loro “freddezza”, ma si devono creare situazioni di apprendimento stimolanti ed interessanti, nelle quali ogni alunno possa trovare il proprio ritmo, i propri tempi, per creare in modo autonomo la costruzione del concetto.

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